SANTA MARIA DEI POVERI - Introduzione

 
 

Carlo Francesco Agostino dalle Lanze,
conte di Sale.

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Benvenuti Signori, benvenuti. 
Che piacere avervi qui!
Io sono CARLO FRANCESCO AGOSTINO DALLE LANZE, CONTE DI SALE  e di questo posto so tutto, ma proprio tutto… beh, io dormo qui da tanti anni che ho avuto tutto il tempo di conoscere a fondo ogni angolo, ogni opera, ogni fatto... di questo gioiello di Santuario.

Mi fa davvero piacere che siate venuti a trovarmi: sapete, io qui mi ci trovo bene, ma le notti sono sempre così lunghe, così silenziose, così solitarie… è così raro poter scambiare due parole con qualcuno …
Probabilmente il mio nome non vi dirà un granché, ma di quanto mi riguarda vi racconterò più tardi, e vi racconterò anche del mistero che avvolge il mio nome… la mia casata.

Adesso, se permettete, voglio parlarvi invece di alcune delle curiosità più straordinarie e dei misteri più nascosti di cui sono venuto a conoscenza in tutti questi anni.
Dunque, saprete certamente che questa Chiesa è conosciuta come “Chiesa dei Poveri” ma il suo vero nome non è questo: si chiama “Santuario di Santa Maria Regina dei Cieli”.
L’hanno sempre chiamata così: Chiesa dei Poveri, e non per pigrizia… per darle un nome più corto, ma per un motivo ben preciso: nel 1317 qui sorgeva una chiesetta piccola piccola che si chiamava Santa Maria delle Laudi per via della confraternita che vi recitava ogni giorno le laudi, in volgare.

Bene, avvenne che presso questa chiesetta, qui, nel borgo della Nosadella, nel 1320 fu edificato uno dei tanti Hospitali per viandanti e pellegrini della città. Questo Hospitale offrì cure e ricovero a tantissime persone fino al 1512 quando cessò l’attività poiché non era più in grado di reggere alle tremende pestilenze che colpivano paesi e città e di cui certamente avrete sentito parlare.

La Chiesa quindi rimase abbandonata finché, nel 1577, vi si stabilì la "Compagnia dei Poveri" che aveva come scopo l’assistenza e la carità ai bisognosi. Ecco spiegato il perché del “soprannome”, se posso dire così, che le è stato dato: chiesa dei poveri.  Altre provvidenze erano previste per le donne in stato di gravidanza e per le giovani che – in vista del matrimonio - potevano richiedere una dote.
La sua attività si sviluppò in fretta e così nel 1603 – essendo oramai troppo angusta la sua sede – si diede avvio alla costruzione di una nuova chiesa. Nel 1798 come moltissime altre Compagnie bolognesi anche quella dei Poveri fu sciolta dalle leggi napoleoniche ma la mobilitazione degli abitanti della Nosadella permise di mantenere la chiesa aperta al culto. La chiesa  fu poi restaurata nel corso del 1800 ed  ora ospita me… e voi, naturalmente.

E adesso lasciate che faccia da anfitrione e che vi racconti alcune cose interessanti e curiose, e magari anche alcuni misteri. Così forse tornerete a trovarmi.

Continua...

 

 


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